Metà del padiglione A House / i/thee + RAWstudio
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Descrizione testuale fornita dagli architetti. Half of a House utilizza la costruzione, lo smontaggio e il riutilizzo di casseforme in terra battuta progettate parametricamente per completare due metà contrastanti di un'abitazione prototipale. Divisa verticalmente attraverso l'asse centrale, metà della casa è costituita da terra battuta non stabilizzata, mentre l'altra è assemblata con la cassaforma ricostruita utilizzata per gettare quella vicina. Attraverso l’uso di materiali organici non rinforzati (terra) e il riutilizzo di detriti di costruzione che altrimenti verrebbero scartati (casseforme), il progetto mira a ripensare le tradizionali economie di costruzione, materiali e rifiuti, prendendo condotte tipicamente lineari e trovando modi creativi per creare cicli sostenibili. Inoltre, implementando tecniche di parametrizzazione pragmatiche che ottimizzano la progettazione della cassaforma per il riutilizzo, il progetto concettualizza un approccio più sfumato all’estetica della progettazione computazionale oltre la complessità formale.
Half of a House è stato costruito come parte del festival annuale Builder Summit di Hello Wood nelle zone rurali dell'Ungheria ed è stato progettato da Neal Lucas Hitch di i/thee insieme allo specialista della terra Maxwell Rodencal di RAWstudio e al costruttore del Colorado Claire Leffler. Il progetto si impegna direttamente con il tema del Builder Summit, che mira a conciliare costruzione, demolizione ed estrazione di materiale. Half of a House non solo punta a un ecosistema costruttivo più circolare, ma si sforza anche di rimpicciolire quel cerchio, concependo un sistema a circuito chiuso in cui i materiali vengono reperiti, utilizzati e riutilizzati all’interno di un unico cantiere.
La costruzione del progetto è iniziata con la fabbricazione di otto pannelli laminati a strati incrociati che insieme hanno assemblato la cassaforma per la metà di un'archetipica casa con tetto a due falde. Successivamente, la cassaforma è stata speronata a mano con terra locale raccolta da un sito vicino e priva di additivi stabilizzanti. Una volta terminato il processo di speronamento, la cassaforma è stata rimossa per rivelare tre muri di terra battuta, completando metà della casa. Infine, la cassaforma, ottimizzata dal punto di vista computazionale per ridurre gli sprechi, è stata parzialmente smontata e tassellata di nuovo insieme per formare il tetto e le pareti della seconda metà della casa.
Il risultato è una struttura a due facce: una metà prende forma come una superficie di terra liscia, fresca al tatto, e l'altra metà è un puzzle di legno di casseforme smontate che portano ancora le macchie della terra gettate all'interno. Qui, il progetto combina la progettazione concettuale con il pensiero sostenibile e circolare, dimostrando l’intero ciclo di costruzione – dall’approvvigionamento, utilizzo e riutilizzo dei materiali – in un unico progetto in un unico sito.
Paola Pintos